mercoledì 9 luglio 2008

Torneo antirazzista

Si è svolto ieri nel parco Meda, in occasione del festival delle culture giovanili, il torneo di calcetto antirazzista.
Come è ovvio, non poteva mancare la nostra squadra "stella rossa" composta da un mix tra comunisti, calabresi o entrambe le cose.
Le altre compagini erano formate da ragazzi rom.
Prescindendo dal gioco, la nostra squadra si è piazzata rocambolescamente al secondo posto, è stata un'iniziativa semplice che ha portato un lume di speranza e ha innescato un virtuoso circolo antirazzista.
L'iniziativa, patrocinata dalla vicepresidenza del v municipio(compagno Antonio Medici), arriva proprio nei giorni in cui la pololazione si sta svegliando, piano piano, dalle pazzie imposte dal governo e dai media.
Due giorni fa, l'arci e altri pezzi dell'associazionismo hanno dato vita ad una raccolta simbolica di impronte digitali, ciò per mandare un messaggio chiaro che la delinquenza non è legata alle etnie.
Dico ciò da calabrese, praticamente i rom e i rumeni stanno raccogliendo la nostra eredità "mediatica" che bombardava i nostri emigrati in nord Italia e in Germania.
Sovente campeggiavano titoli discriminatori sui girnali, del tipo:"calabrese rapisce donna".
Iniziative come queste servono come testa d'ariete per scardinare i prgiudizi che il sistema mediatico ci impone.
Alla prossima.

Giuseppe

martedì 8 luglio 2008

BERLUSCONI GIOCA AL GIOCO DELLE 3 CARTE.

Berlusconigioca alle trecarte. Promette 1 ml «omaggio al Papa», poi taglia i fondi

Italiani, brava gente. E negli aiuti internazionali non facciamo eccezione. Il premier Silvio Berlusconi, a margine del vertice dei G8, ha assicurato infatti che il nostro Paese, «nonostante un debito pubblico al 106%, farà la sua parte», soprattutto nei confronti dell'Africa che è dal G8 di Genova al centro delle promesse (mancate) dei Grandi. Berlusconi ha anche detto di essere in «totale sintonia con la Chiesa cattolica» e con il Papa, che ha invitato il G8 a fare di più per i paesi poveri. Non si è capito, però di che cosa parlasse il premier quando ha sostenuto che «l'Italia ha fatto il massimo stanziando un miliardo di dollari». Magari è una buona notizia, perché parlava di nuovi stanziamenti. La realtà cui, però, l'hanno richiamato sia il presidente delle Ong italiane Sergio Marelli, sia la portavoce europea della Campagna Onu Marina Ponti, è che nella cosiddetta "manovra d'estate", con il DL n. 112 del 25 giugno scorso a partire dal 2009 si prevede un taglio delle risorse destinate agli aiuti di 170 milioni di euro. L'Italia, peraltro, destina ad oggi appena lo 0,19% del Prodotto Interno Lordo in Aiuto Pubblico allo Sviluppo ed è il fanalino di coda dell'Unione europa dove molti paesi hanno già superato lo 0,33% già nel 2006 come previsto dagli accordi internazionali. Un po' pochino per presentarsi con i conti a posto all'appuntamento con la presidenza nostrana del G8.

domenica 6 luglio 2008

La costituzione spagnola non assegna alcun privilegio alla chiesa, quella Italiana?


I socialisti spagnili vogliono abolire i simboli cattolici dalle istituzioni; e dunque niente più funerali cattolici di Stato ma neanche più crocefissi nelle aule in cui si celebrano atti pubblici
I socialisti spagnili vogliono abolire i simboli cattolici dalle istituzioni; e dunque niente più funerali cattolici di Stato ma neanche più crocefissi nelle aule in cui si celebrano atti pubblici.La direzione del partito ha proposto all'assise del 37esimo congresso, iniziato ieri a Madrid, un emendamento che raccoglie le istanze presentate da una serie di federazioni e che sarà votato oggi. L'emendamento contiene un severo alto-là alla Chiesa cattolica che «deve essere cosciente», recita il testo, che la Costituzione «non le assegna nessun privilegio».L'intenzione è quella, come ha detto il premier Josè Luis Rodriguez Zapatero durante il congresso, di «non fare un passo indietro» nel suo progetto di consolidare e estendere le libertà e i diritti. Il Psoe riafferma che «la concezione laica dello Stato è un segno di identità del bagaglio politico del socialismo»; e come necessità conseguente, il Psoe segnala «la sparizione della confessionalità che rimane negli spazi e nelle pratiche delle istituzioni pubbliche, come è il caso dei funerali di Stato o dei simboli religiosi negli atti pubblici».06/07/2008

venerdì 4 luglio 2008

FERMIAMO LA CHIUSURA DEL MUSEO STORICO DELLA RESISTENZA(ESTRATTO DAL SITO NAZIONALE DEL PRC)

Fermiamo la chiusura del Museo storico della Resistenza
Dipartimento nazionale per l’antifascismo del PrcFederazione di Roma del Prc
Non basta la minacciata cacciata dei dipendenti pubblici definiti ‘fanulloni’, ennesima etnia da eliminare. Il ministro Brunetta scioglie per decreto gli enti pubblici ‘inutili’ secondo la legge del mercato, cioè che non fruttano denaro. Quale migliore occasione per eliminare il Museo Storico della Resistenza di Via Tasso?
Come i Romani sanno, il museo è allocato nel palazzo che fu sede dell’Ambasciata tedesca negli anni del fascismo, e adibito a carcere e luogo di tortura durante l’occupazione nazista a Roma. Sono conservate al suo interno le celle con i muri coperti di graffiti tracciati dai partigiani prima di essere fucilati.
Il Museo rientra nel decreto legge di Brunetta: oltre a non produrre denaro, ha meno di 50 dipendenti, anzi ne ha uno solo, il protiere Agostino, in quanto prestano lavoro volontario tutti gli altri, Parisella, Mogavero, giovani ricercatori sempre disponibili a illustrare la memoria di chi combatté e morì per fare dell’Italia una Repubblica democratica. Ogni giorno gruppi, turisti e soprattutto scolaresche di ogni ordine e grado entrano in Via Tasso e ne escono con un elemento di conoscenza e di coscienza in più.
La chiusura di Via Tasso, insieme a quella dell’Istituto nazionale per la Storia del movimento di Liberazione in Italia, è l’ennesimo insulto alla Repubblica e al popolo italiano, da parte di un governo che lascia ogni spazio al peggior revanscismo nazifascista, dimenticando di essere stato eletto da libere elezioni e non dal plebiscito di mussoliniana memoria.
Esprimendo la piena solidarietà agli uomini e alle donne che mantengono in attività il Museo di via Tasso, sollecitiamo gli antifascisti romani e in primo luogo i nostri compagni e compagne a esprimere in tutte le sedi la più forte protesta, e chiediamo al Presidente Napolitano di intervenire.3 Luglio 2008