venerdì 4 aprile 2008

Solidarietà al compagno licenziato

COSA SI FA PER LICENZIARE UN OPERAIO

Ha dell'incredibile ciò che è successo a Campobello di Licata,in provincia di Agrigento. Un operaio di 55 anni è stato licenziato dalla ditta in cui ha lavorato per 33 anni.
Tutto ha inizio nella notte del 4 febbraio 2008: un collega abbandonando in maniera illecita il posto di lavoro viene colto dai carabinieri a pochi chilometri dalla ditta per un furto di 170 litri di benzina ai danni della ditta e poco dopo arrestato per fragranza di reato.
Subito dopo i carabinieri raggiungono la ditta ed arrestano sul posto di lavoro l'operaio 55enne con il sospetto di essere a conoscenza del reato che il collega avrebbe fatto e quindi complice dell'atto. Senza nessuno straccio di prova, viene ammanettato e come un criminale sbattuto per 2 giorni in cella d'isolamento nella stazione dei carabinieri. A seguito il 7 febbraio esce un articolo sul Giornale di Sicilia, offrendo una versione dei fatti decisamente non attendibile: viene raccontato il fatto senza indicare il ruolo diverso assunto dai due operai e indicando entrambi responsabili del furto omettendo che l'operaio di 55anni stava al suo posto di lavoro e arrestato solo per supposizione di complicità. In seguito i 2 operai vengono per prima sospesi e successivamente licenziati prima che potesse avvenire l'eventuale sentenza di condanna.
Il giorno 4 aprile 2008, presso il Tribunale di Agrigento, si tiene l'udienza e l'operaio che viene trovato in fragrante di reato patteggia dando alla ditta 4.000 euro; inoltre con la compiacenza dei Padroni della ditta accusa l'operaio di 55anni di essere stato complice ed addirittura ad averlo spinto nei mesi di ottobre e novembre 2007 a rubare la benzina all'interno della ditta (Direi cari compagni, come si dice in questi casi, non bastava il danno......pure la beffa).
Faccio un passo indietro con gli anni per dare ragione a quello che dico: l'operaio di 55anni è stato per tanti anni in netto contrasto con i Consiglieri di Amministrazione della ditta, ovvero i Padroni. Occorre specificare che Il Presidente della ditta è stato Consigliere comunale dell'UDC del Comune di Campobello di Licata prima che essa fosse sciolta per infiltrazione mafiosa. Detto ciò e tornando al problema che ci riguarda, Il rapporto tra l'operaio e i padroni iniziò a deteriorarsi quando qualche anno fa la ditta si trovò in nette difficoltà economico-finanziarie e come succede spesso, si iniziò a parlare di licenziamenti. L'operaio è stato RSU e quindi in quel periodo rappresentava i lavoratori e si scontrò ferocemente con i Padroni, fino a quando si trovò un compromesso per salvare i posti di lavoro degli operai con l'emanazione per tutti del Contratto di solidarietà, che ebbe durata fino al 31 dicembre 2007; quindi dal 1°gennaio 2008 tutti gli operai avrebbero avuto riattivato il contratto a tempo indeterminato.
Morale della favola, l'operaio di 55anni è stato un soggetto scomodo, da sempre impegnato in politica, con l'unico errore di fare "bocca forte" con i padroni; è stato un militante di Sinistra che ha fatto dell'antimafia, della legalità e della giustizia i suoi valori essenziali. Padre di 3 figli, 2 studenti universitari a Roma,e una bambina di soli 10 anni; uno di loro, Carmelo, studente di Scienze politiche all'Università La Sapienza, responsabile delle politiche abitative dell'Unione degli Universitari di Roma,sindacato studentesco; molti se lo ricorderanno per la sua denuncia avvenuta lo scorso anno nello Speciale TG1,durante la puntata "Campus in nero", quando indicò la situazione di degrado degli Studentati romani e la situazione di illegalità in esse. Fu inoltre minacciato e per questo motivo allontanato dalla Casa dello Studente in cui viveva e trasferito in un altro sito.
Personaggio scomodo quindi, come il Padre, che nonostante le difficoltà economiche (1200euro al mese) è riuscito a mandare all'università i suoi figli e avere quest'ennesima delusione di chi, operaio può essere benissimo licenziato per supposizioni di reato, o diciamolo, semplicemente perchè ci si illude che si possa realmente rivendicare i propri diritti da lavoratori: ecco, è questo che succede quando si pretende un diritto.........LICENZIATO!

A mio padre, Carmelo Mannarà
meloposse@alice.it 3396781636

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