giovedì 15 maggio 2008

Detassazione degli straordinari, il grande inganno.

Sembra scontato che la prima misura presa dal governo Berlusconi, eccetto i primi provvedimenti xenofobi(commissario anti-rom), sarà quella della detassazione degli straordinari.

L'assetto mediatico saluta il futuro decreto come una mano santa capace di incidere su crescita, potere di acquisto dei salari e aumento dei consumi.

Nulla da ribadire, chi effettivamente sfrutterà le ore di straordinario detassate potrà, in busta paga, avere un aumento che va dalle 500 alle 1000 euro su base annua.

Vi è però una cosa che va spiegata.

Se si considera il mercato del lavoro come un organismo omogeneo, si deve fare un'analisi ulteriore.


Inevitabilmente, se si rende conveniente, oltre modo, lo straordinario, le imprese avranno una maggiore pulsione ad avallare l'aumento delle ore lavorative e, con buona pace del tasso di disoccupazione, ridurre le assunzioni di nuovo personale.

Altro fattore da considerare è la tanto conclamata, ma nei fatti non considerata, questione della sicurezza sul lavoro.

In Italia, mediamente, muoiono 2 persone al giorno per "incidenti sul lavoro", sarebbe più opportuno definirli omicidi.
Tale affermazione, non affatto colorita, deriva da dati statistici purtroppo veri ed accertabili da fonti ministeriali.
L'Italia, pertanto, ha un ritardo abissale, nei confronti dei paesi europei industrializzati, sul fronte sicurezza sul lavoro.
Questo dato, già catastrofico, sarebbe accresciuto da un decreto atto a detassare gli straordinari, infatti, tale manovra spingerebbe ad accrescere le ore di lavoro anche in quei campi "c.d. usuranti" dove le condizioni di lavoro sono già pessime.

Qeste valutazioni, di proposito poco tecniche, servirebbero da sole a bollare il decreto come inutile e superfluo, ma ci sono da vagliare altri aspetti.

Gli straordinari, come ovvio, non sono automatici e, come è altrettanto chiaro, non possono che riguardare una parte residua dei comparti lavorativi.

Facendo l'esempio di un'azienda media, con un numero x di impiegati, a quanti spetterebbe l'aumento delle ore lavorative?A quanti verrà concesso di fare lo straordinario?
La risposta è semplice, sconcertante e triste.
Solo per alcuni ci sarà lo straordinario, ciò comporterà delle competizioni frenetiche tra dipendenti e, inevitabilmente, una contrapposizione di interessi tra lavoratori dipendenti.
Insomma, la detassazione, insieme a quello che sarà l'attacco al "contratto nazionale" è l'ennesima spinta che il liberismo effettua verso la contrapposizione tra lavoratori.

E il tasso di occupazione femminile?
Quante donne saluteranno favorevolmente l'aumento delle ore lavorative?O meglio,quante donne con a carico figli trarrebbero giovamento da una manovra simile?
Considerando che l'aumento medio è di 100 euro al mese e le spese per "parcheggiare" i figli sono ben superiori, ne denotiamo che il provvedimento è "maschilista".

Su questa base, sarebbe anche opportuno interrogare la corte di giustizia per l'apporto discriminatorio che il decreto porterebbe alla, già tanto, sottovalutata questione femminile.

Scatenatevi nei commenti.

Giuseppe Curcio

5 commenti:

Anonimo ha detto...

mi trovi pienamente concorde.
Vai a spiegarlo a quest'italia malata.

Leningrad

Unknown ha detto...

Bella manovra la detassazione degli straordinari, quando poi gli imprenditori, specie gli edili ed i metalmeccanici lo straordinario lo pagano in nero facendolo figurare come "trasferta Italia", non credo proprio che questa manovra possa favorire la regolarizzazione dello straordinario, aumenterà in quelle aziende dove viene pagato regolarmente e diminuirà di conseguenza l'offerta di lavoro. Ultimo, ma non di minore importanza è che l'aumento delle ore di lavoro comporterà maggiore stanchezza dei lavoratori ed incrementerà il rischio di ulteriori infortuni e di conseguenza di "omicidi sul lavoro"!

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

good start